INSULINA, TRA MITO E REALTA: Tutto quello che c’è da sapere
INSULINA: CAVALIERE DELLE ISOLE DI LANGERHANS
Descritta così evoca un alone di mistero, quel mistero che forse le appartiene, come un entità leggendaria che si manifesta nei momenti di necessita’.
L’insulina è un ormone proteico secreto dalle cellule beta all’ interno delle isole di Langherhans del pancreas indispensabile per il metabolismo degli zuccheri. L’insulina, infatti, consente all’ organismo di utilizzare il glucosio per i processi energetici all’ interno delle cellule regolandone ingresso ed utilizzo.
Quando nel sangue viene immesso dello zucchero (ma non solo), il pancreas secerne l’insulina. Questo ormone richiama nelle cellule muscolari ed adipose dei recettori (Glut-4) in grado di catturare il surplus glucidico. Il gioco funziona però fino a quando non esageriamo poichè, se quotidianamente introduciamo troppi zuccheri, i recettori Glut-4 smettono di trasferirsi sulla superficie di membrana . Il pancreas è così costretto a secernere più insulina per sortire lo stesso effetto. Alla fine però il sistema collassa, il pancreas perde la sua capacità di regolare la glicemia e da insulino-resistenti diventiamo diabetici di tipo 2.
ALCUNE DELLE PRINCIPALI FUNZIONI DELL'INSULINA
Agisce in risposta ad alti livelli di glucosio nel sangue ,aumentandone l ‘assorbimento da parte delle fibre muscolari e adipociti
Stimola la sintesi epatica di glicogeno e proteine
Consente la captazione da parte dei muscoli scheletrici di aminoacidi in circolo nel sangue e ne aumenta il loro utilizzo con la produzione di proteine.
ANCHE I SUPEREROI CADONO
Una volta viziato il meccanismo in assenza dell’ormone insulina, il glucosio (che rappresenta la principale fonte energetica del nostro organismo) non riesce ad entrare nelle cellule e quindi non può essere utilizzato. Al suo posto le cellule si adattano ad utilizzare soprattutto acidi grassi. Bruciando gli acidi grassi, si formano sostanze di scarto chiamate chetoni, che si accumulano nel sangue (chetonemia). I corpi chetonici sono acidi non volatili, difficilmente eliminabili, che tendono ad acidificare il sangue (acidosi metabolica) abbassandone il pH.
In parallelo, considerata la carenza di zucchero all’ interno delle cellule, per bilanciare la situazione, il cervello stimola la produzione di alcuni ormoni iperglicemizzanti quali:
- glucagone
- catecolamine
- cortisolo
- ormone della crescita (GH)
Questi, a loro volta stimolano la sintesi di glucosio (gluconeogenesi e glicogenolisi), ma tutto questo zucchero neoformato (non potendo entrare nelle cellule in assenza di insulina) si riversa nel circolo sanguigno e peggiora ulteriormente la condizione di iperglicemia.
TRA ESIGENZE FISIOPATOLOGICHE E FORZATURE COMMERCIALI
Negli ultimi 20 anni ne abbiamo sentite tante ma il mondo scientifico ha fatto passi enormi sulla conoscenza dei sistemi energetici ed e’ stato possibile definire concetti ben definiti, chiarendo quanto possa essere soggettivo il giusto approccio nutrizionale per ogni soggetto. Risulta dunque prioritario non generalizzare ma per praticità e risolutezza saranno consigliati sono gli approcci validi. Sicuramente alcune strategie che mirano a migliorare l'affinita’, possono risultare interessanti , ad esempio, il digiuno intermittente puo’ essere una soluzione almeno ancestrale per alcuni soggetti: in soggetti sani che seguono un regime alimentare con una quota di glucidi cronicamente alta per i propri fabbisogni può essere adatta una slow-carb, ripristinare la recezione di GLUT 4 seguita da una fase in cui vengono reinseriti gradualmente i carboidrati.
Dei coadiuvanti, come ACIDO ALFA LIPOICO ,CROMO PICOLINATO possono essere d'aiuto. Ottimo anche il CHIRO-INOSITOLO forma chirale del cugino non biodisponibile contenuto ad esempio nel grano saraceno.
Per ulteriori informazioni sull'integrazione alimentare potete visitare: INTEGRAZIONE
LA NECESSITA’ DI EQUILIBRIO
Per salvaguardare l affinità e il background di questa proteina e’ fondamentale non abusare ne restringe per troppo tempo l'introito glucidico soprattutto se siete sportivi . La capacita’ di captazione e’ inoltre influenzata sul lungo - medio termine dalla concomitanza di assunzioni importanti zuccheri e acidi grassi saturi che diminuiscono fortemente la sensibilita’ insulinica .
GIUSEPPE DEL GUERCIO - STUDENTE IN MEDICINA
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Grazie Gerardo.
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