MELATONINA: UN ORMONE CHE NON GIOVA SOLO AL SONNO.
Che cos’è e come funziona …
La melatonina è un ormone, chimicamente denominato come N-acetil-5-metossitriptammina.
Viene prodotta naturalmente dal corpo, dalla ghiandola pineale (o epifisi), secondo gl’input del ritmo circadiano (quello che detta i cicli di sonno e veglia) e secondo la luce ambientale. È sintetizzata dall’aminoacido popolare che induce il sonno: il triptofano.
La melatonina viene rilasciata durante la notte ed è influenzata dalla luce; per questo motivo dormire in ambienti completamente bui può influire beneficamente sulla velocità con cui si prende sonno, e sulla qualità e durata dello stesso. Pensate che in uno studio del 1987, dieci soggetti sani sono stati esposti a quattro intensità luminose di 1000, 1500, 2000 e 2500 lux per 2 ore, in diverse occasioni, per valutare i livelli di melatonina durante queste esposizioni. Si è scoperto che tutte le intensità di luce sopprimono in maniera significativo la melatonina, ovviamente l’intensità 2500 in misura maggiore rispetto alle altre.
Dovete sapere inoltre che la produzione di melatonina diminuisce con l’età. Le persone con più di 55 anni molto spesso subiscono una riduzione nella melatonina endogena, che può portare all'insonnia. Proprio per questo motivo i maggiori benefici dell'uso della melatonina integrativa, per il migliorare la qualità del sonno, si riscontrano nelle persone con più di 55 anni d’età. Il dosaggio comunemente in uso varia da 0.5 sino a 10 mg. Si possono raggiungere dosaggi di 12 mg in casi di rapid eye movement sleep behavior disorder – RBD – ma ovviamente sotto controllo del medico curante. Alcune terapie prevedono anche l’uso in concomitanza con Rozerim® Ramelteon, un farmaco che stimola i recettori della melatonina, con un’emivita di 2 – 5 ore.
La melatonina si trova naturalmente anche in molti cibi e bevande. Ne sono ricchi ad esempio le ciliegie, la cipolla, le noci, gli asparagi, le banane ed il vino rosso. I livelli endogeni di questo ormone raggiungono il picco diverse ore dopo l'inizio del sonno. Questo picco è associato alla temperatura corporea più bassa, alla massima stanchezza e minima vigilanza. La melatonina agisce su vari recettori siti in diversi tessuti del corpo, principalmente nel cervello e negli occhi, ma anche in tessuti periferici come il cuore, le arterie, la pelle, l’intestino tenue ed i reni. Il primissimo effetto che si cerca da una sua supplementazione è quello di diminuire il tempo che impiega il corpo a prendere sonno, ma ci sono altre interessanti applicazioni che ci tengo a farvi notare.
Melatonina e gastrite, reflusso gastroesofageo (GERD) e bruciore di stomaco.
La malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) viene definita come una condizione che si sviluppa quando il reflusso del contenuto nello stomaco provoca sintomi fastidiosi (pirosi, rigurgito) e/o complicanze (esofagite o ulcere). La melatonina si è dimostrata in grado di proteggere la mucosa gastrointestinale dal danno ossidativo in diversi modelli d’ulcera sperimentale. Quest’ultima dunque ha un ruolo interessante nel migliorare la condizione di chi è affetto da malattia da reflusso gastroesofageo, sia se usata da sola oppure in combinazione con l’Omeprazolo (un inibitore della pompa protonica). Inoltre la melatonina ha mostrato effetti protettivi anche in uno studio sulle ulcere dello stomaco indotte dall’Aspirina. Si è dimostrato che i livelli plasmatici di gastrina sono aumentati in soggetti trattati con la melatonina, tutto questo la renderebbe a tutti gli effetti un possibile gastroprotettore.
Ulteriori benefici ...
Studi umani hanno mostrato che la melatonina è molto efficace per il trattamento delle malattie neurodegenerative. Ricerche sperimentali hanno dimostrato il suo effettivo potere antiossidante. Gli studi hanno dimostrato la capacità che ha la melatonina nel mantenere l'integrità della cellula dopo il danno indotto dai ROS, che sono i radicali liberi più diffusi. La sua struttura comprende infatti un anello indolo che funge da donatore d'elettroni ed è responsabile della neutralizzazione dei ROS. In questo modo la melatonina previene il danno a carico di aminoacidi, grassi e DNA. È anche responsabile della downregulation di alcuni enzimi, in particolare lipossigenasi e NO synthases. Ulteriori studi suggeriscono che la melatonina è in grado di sopprimere la reazione di Fenton, riducendo quindi lo stress ossidativo. Infine, due suoi metaboliti, cioè il N1-acetyl-N2-formyl-5-metossiksinuramina ed il N1-acetyl-5-metosskynuramine, vengono prodotti nei tessuti del corpo dopo il metabolismo della melatonina. Entrambi questi metaboliti sono dei cosiddetti "spazzini dei ROS".
Concludo dicendo che le vengono annoverate molte altre facoltà. La riduzione della pressione arteriosa, il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti oncologici con tumori, l'aumento dei livelli di leptina, riduce la sintomatologia indotta dall’acufene, ecc … Molte ed altre di quest’ultime facoltà non hanno un notevole fondamento scientifico e quindi vanno valutate con molta cautela.
Riferimenti
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Sleep Medicine - A Comprehensive Guide to Its Development, Clinical Milestones, and Advances in Treatment - Editors: Chokroverty, Sudhansu, Billiard, Michel (Eds.) 2015
Introduction to Gastrointestinal Diseases Vol. 2 - Editors: Fichna, Jakub (Ed.) 2017
Examine.com Sleep Stack Guide
https://examine.com/supplements/melatonin/
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