Disfunzione erettile: un problema che esiste, anche se nessuno ne parla
La sessualità è una sfera molto importante della persona. A differenza di molti animali, infatti, siamo una specie che dà alla sessualità dei valori aggiunti rispetto alla finalità di mantenimento della specie e della sopravvivenza.
Questo perché il comportamento degli esseri umani viene regolato e orientato anche da sistemi motivazionali detti relazionali, che non tutti gli animali non hanno.
Tra questi vi sono il sistema dell’attaccamento, quello dell’accudimento, quello dell’agonismo, e quello della cooperazione, sistemi che abbiamo sin dalla nascita per regolare i nostri rapporti interpersonali.
Nonostante la sfera della sessualità sia importantissima nella vita di ciascuno di noi, e nonostante anche la nostra storia di approccio alla stessa sia rilevante nella strutturazione della nostra immagine di sé e degli altri, essa viene spesso nascosta e tenuta privata.
Si parla poco di sessualità, specialmente se ci sono dei problemi.
In questi casi infatti entrano in gioco la vergogna e l’imbarazzo, insieme al timore di non poter essere compresi dai propri amici con i quali ci si confiderebbe per altri problemi riguardanti altri contesti. Spesso chi ne soffre si illude, piuttosto che rivolgersi a un professionista, che i problemi “scompaiano da sé”, che "è soltanto un periodo". I problemi sessuali, tuttavia, possono compromettere le relazioni coniugali o sessuali in atto o quelle potenziali, e interferiscono con il benessere della persona.
La sessuologia
Piccola chicca storica sulla sessualità: i “maestri” che fondarono la sessuologia moderna sono i coniugi Master e Johnson, che hanno osservato circa 10.000 episodi di attività sessuali! In particolare essi hanno misurato diverse variabili in merito a tutti questi rapporti sessuali (risposte durante l’atto, tra eterosessuali, tra omosessuali, in diverse fasce d’età ecc.) compiendo un’opera poderosa, soprattutto per l’epoca storica e lo stato dell’arte della sessuologia dei tempi. A partire dalle loro intuizioni terapeutiche e i loro risultati sono nate le prime terapie sessuologiche, che hanno messo le basi per le conoscenze odierne.
Di sessualità, infatti, ci si è occupati solo in tempi recenti: la sessuologia oggi ha circa 100 anni ma è in continuo aggiornamento. La sessualità infatti cambia continuamente, mostrando sfumature diverse a seconda dell'epoca e della cultura.
Attualmente siamo di fronte ad una "virtualizzazione" della sessualità: si passa sempre di più attraverso nuove tecnologie sia per il corteggiamento, che per i primi approcci sessuali. Basta pensare a chat, siti in cui inviare foto o fare sesso virtuale, community con appuntamenti al buio, siti di scambio di coppia, pornografia…Questi cambiamenti hanno portato a tematiche nuove della sessualità umana che non possono non essere prese in considerazione.
Ma che cosa sono i disturbi sessuali?
I Disturbi Sessuali sono un'ampia categoria diagnostica in cui il DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) inserisce:
A) le disfunzioni sessuali
B) le parafilie
C) i disturbi dell'identità di genere.
In questa sede ci occuperemo delle disfunzioni sessuali e in particolare il disturbo dell’erezione maschile.
Un problema che investe la sfera sessuale di una persona non è sempre da considerare un disturbo. Occorre valutare alcuni aspetti fondamentali quali il disagio che il problema o l'anomalia causano a livello interpersonale.
In assenza di questo requisito il problema non può essere definito una disfunzione sessuale
Il Disturbo maschile dell'erezione
I disturbi dell’erezione sono molto frequenti; si parla di un 10% circa di diffusione nella popolazione generale, che può salire fino ad oltre il 50% con l’aumentare dell’età (70 anni).
Il disturbo maschile dell’erezione, secondo il DSM, si presenta con le seguenti condizioni:
A) Persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere, o di mantenere, un'erezione adeguata fino al completamento dell'attività sessuale.
B) L'anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali
C) La disfunzione dell'erezione non è meglio attribuibile ad un altro disturbo psichiatrico (diverso da una disfunzione sessuale) e non è dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una sostanza di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.
I disturbi dell'erezione sono le disfunzioni sessuali sulle quali la ricerca si è maggiormente impegnata, esprimendo risultati importanti sia sul piano speculativo, sia su quello clinico.
Quali sono le cause?
I disturbi dell’erezione possono avere un'etiopatogenesi organica o psicogena: è fondamentale operare questa distinzione prima di procedere con una terapia.
Quali sono le principali cause organiche di disturbo dell’erezione?
Si possono classificare nel modo seguente:
A) Anormalità morfo-funzionali del pene: - microfallo - ipospadia - epispadia - incurvatura laterale congenita del pene - fimosi - malattia di La Peyronie
B) Cause neurogene: - lesioni del lobo temporale - sclerosi multipla - traumi e patologie del midollo spinale - neuropatie periferiche
C) Cause vascolari: - falcemia - sindrome di Leriche - aterosclerosi - arteriopatia obliterante dell’arteria pudenda interna - arteriopatia diabetica - trombosi dei corpi cavernosi secondaria a priapismo - alterazioni del reflusso venoso
D) Cause endocrine: - sono generalmente implicate le patologie che alterano il desiderio sessuale
E) Cause chirurgiche: - chirurgia addomino-perineale
F) Farmaci: - estrogeni - reserpina - clonidina - diuretici (in particolare, spironolattone) - anticolinergici - antistaminici - antidepressivi - neurolettici - etionamide - alcool - cannabinoidi - narcotici
Le cause psicologiche
Le cause psicologiche sono responsabili di circa la metà dei disturbi dell’erezione.
Alcune possono derivare dalle preoccupazioni connesse a malformazioni organiche. Senza arrivare a evidenze patologiche, la preoccupazione di insufficienza delle dimensioni del pene è un elemento di frequente innesco di difficoltà sessuali. In questo caso si tratta di un’espressione di inadeguatezza nei confronti di modelli di “virilità” a cui bisogna uniformarsi e corrispondere.
L'ansia da prestazione
Tuttavia, la causa psicologica più frequente del disturbo dell’erezione è la cosiddetta ansia da prestazione.
L'uomo attribuisce all’erezione il compito di darsi credito e virilità nei confronti del partner: in questo senso, il rapporto sessuale diventa la testimonianza di essere all’altezza e di poter giocare il ruolo che al maschio compete.
L’ansia di solito si innesca successivamente ai primi casi di insuccesso, peggiorando di volta in volta la situazione. Questo circolo vizioso porta infatti la persona a preoccuparsi delle proprie performance prima ancora di trovarsi nella situazione intima dell’atto, e questo già lo predispone all’insuccesso, amplificando sempre più la problematica.
Inoltre, l’ansia sposta i pensieri dal piacere dell’atto e del momento, dalla spontaneità del rapporto, al proprio vissuto corporeo, peggiorando eventuali sensazioni fisiche al negativo e inducendo aspettative peggiorative del reale. La sessualità si trasforma in questo senso da un piacere a un'incubo.
Molte condizioni di stress, inoltre, interferiscono negativamente con l’erezione e, in genere, l’associano a una diminuzione del desiderio.
Altre condizioni di impotenza, meno frequenti, sono spiegate dalla presenza di quadri psichiatrici, specie la depressione.
Ci sono diversi tipi di disfunzione dell’erezione (impotenza sessuale):
- Alcuni soggetti manifestano l’incapacità di avere l’erezione fin dall’inizio dell’esperienza sessuale.
- Altri hanno un’adeguata erezione e poi la perdono tentando la penetrazione.
- Altri ancora hanno un’erezione sufficientemente valida per la penetrazione, ma la perdono prima o durante l’atto sessuale.
In linea generale possiamo inoltre differenziare tre tipi di disturbi dell’erezione:
- primari: quando il soggetto non ha mai avuto la possibilità di beneficiare di un’erezione sufficiente ad un rapporto sessuale completo
- secondari: quando, dopo un periodo di buon funzionamento sessuale, si instaura un deficit erettivo
- situazionali: quando soltanto in alcune situazioni non è possibile ottenere e mantenere l’erezione
A seconda della tipologia e storia del disturbo, vi sono diverse opportunità terapeutiche e esiti di successo degli interventi. Generalmente gli uomini che soffrono di disfunzione erettile su base psicogena manifestano disturbi dell'erezione secondari o situazionali, e riescono ad avere l’erezione durante la masturbazione o al risveglio.
Cura della disfunzione erettile
Il trattamento della disfunzione erettile richiede un complesso percorso, multidisciplinare, che richiede innanzitutto una fase di accurata valutazione della situazione, allo scopo di individuare le cause implicate nel caso specifico.
Nel caso in cui si appurino delle cause organiche, infatti, l’urologo o l’andrologo valuterà la terapia, coinvolgendo l’opportunità di rimedi farmacologici, ormonali o chirurgici per la disfunzione erettile (o impotenza).
Nel caso in cui, invece, il problema sia psicologico, come spesso accade, la soluzione più indicata è un percorso di psicoterapia in cui si affrontino i fattori principali di mantenimento del problema, quali l’ansia da prestazione, lo stress ed altri circoli viziosi disfunzionali.
La psicoterapia andrà quindi ad inquadrare il problema nella persona specifica, attraverso la valutazione della struttura di personalità del soggetto, le sue relazioni, le sue idee e convinzioni relative alla sessualità, la sua storia di vita ed il contesto socio-culturale in cui è cresciuto. Si andrà a comprendere come si è arrivati a quella situazione, come mai si è presentata, quali sono i pensieri, le emozioni e le sensazioni specifiche della persona nelle circostanze in cui si manifesta il problema, e da qui si imposterà una terapia specifica.
Dott.ssa Elena Cernuschi – Psicologa Clinica e dello Sport
Sito Internet: http://www.motivatamente.com/
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