Dieta e Microbiota Intestinale
Parlare del Microbiota intestinale è sempre molto complicato poiché, per quanto la scienza sia andata avanti, si sa ancora poco di questo ecosistema intestinale; anche perché, per via del suo posizionamento, è molto difficile da studiare.
In questo articolo daremo una riposta a tale quesito:
- La dieta può davvero influenzare il microbiota intestinale?
In primis dobbiamo dire che dalla letteratura scientifica si evince che un microbiota con un alto livello di biodiversità è collegato a un miglior stato di salute; mentre una minore ricchezza batterica è stata associata a varie condizioni patologiche come obesità, insulino-resistenza, dislipidemia, condizioni infiammatorie e tumori. Sulla base di ciò vari studiosi sono andati ad analizzare quali fattori possano in qualche modo migliorare o peggiorare la biodiversità microbica.
Si è visto infatti che l’ecosistema intestinale è influenzato dall’età, dal tipo di parto, dal tipo e dal mese dello svezzamento, dalle abitudini alimentari, dallo stile di vita, dall’uso degli antibiotici e dei pro/pre-biotici. Tra tutti questi fattori le abitudini alimentari sembrano contribuire maggiormente alle modifiche dell’ecosistema microbico.
Ad esempio è stato dimostrato che la composizione del microbiota differisce in modo significativo tra i bambini che vivono in un villaggio rurale africano del Burkina Faso e quelli che vivono in Europa. Il microbiota dei bambini nel Burkina Faso aveva complessivamente una maggiore ricchezza microbica, che determinava una maggiore produzione di acidi grassi a catena corta, rispetto a quello degli Europei. Inoltre i bambini africani hanno mostrato anche una abbondanza di ceppi batterici che presentano geni specifici per l’idrolisi della cellulosa e dello xilano che erano completamente carenti nei bambini occidentali.
Gli autori hanno ipotizzato che l’abbondanza di tali microrganismi potrebbe essere una conseguenza dell’alto contenuto di fibre presente nella dieta, al fine di massimizzare l’estrazione di energia dai polisaccaridi delle piante (De Filippo et al. 2010). Infatti l’alimentazione dei bambini nel Burkina Faso era costituita da prodotti non raffinati, ricchi di fibre e di proteine vegetali, a differenza di quella occidentale ricca di grassi, zuccheri e proteine animali e povera di fibre.
Tale trend è stato confermato successivamente da numerose ricerche. Infatti ad oggi è ben accertato che una dieta a base vegetale, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e quindi ricca di fibre influenzi positivamente il mantenimento di un microbiota “in salute”. D’altro canto, invece, il consumo di alimenti ultra processati come carni conservate, farine raffinate, oli idrogenati, e uno scarso apporto di fibre, sono associati a una minore diversità microbica a ad un maggior rischio di malattie croniche.
Inoltre quello che sembra avere un importante impatto sul micorbiota è l’alimentazione a lungo termine e non le modifiche a breve termine.
Quindi la dieta può influenzare il microbiota? SI
CONSIGLI PRATICI
Nell’alimentazione quotidiana cosa dobbiamo fare per mantenere un microbiota “in salute”?
- Assumere quotidianamente un buon apporto di fibre vegetali, presenti in frutta, verdura, legumi e cereali integrali;
- Dare la preferenza a cereali e farine integrali a discapito dei farinacei raffinati;
- Limitare i prodotti molto processati come i salumi e gli insaccati e tutti gli alimenti confezionati ricchi di grassi idrogenati, zuccheri vari e conservanti. Prestare attenzione anche alle bevande zuccherate.
- Variare, Variare e Variare.
Non consumate sempre gli stessi alimenti, variate ogni giorno le verdure, i frutti, i cereali e i legumi assunti; poiché ognuno di questi alimenti fornisce uno spettro di macro e micronutrienti diverso e caratteristico.
DIETA SANA = MICROBIOTA IN SALUTE
AUTORE
Dr Giovanni Cortile, Dietista-Nutrizionista e Personal Fitness Trainer Issa Europa.
Nutrizionista della US Salernitana 1919
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Principale Bibliografia:
- The impact of human activities and lifestyles on the interlinked microbiota and health of humans and of ecosystems. Lucette Flandroy,Theofilos Poutahidis, Gabriele Berg, Gerard Clarke, Maria-Carlota Dao, Ellen Decaestecker, Eeva Furman,TariHaahtela, Sébastien Massart, HubertPlovier, Yolanda Sanz, Graham Rook. Science of the Total Environment 627 (2018).
- Diet and the Intestinal Microbiome: Associations, Functions, and Implications for Health and Disease. Lindsey G. Albenbergand Gary D. Wu. Gastroenterology. 2014 May ; 146(6): 1564–1572. doi:10.1053/j.gastro.2014.01.058
- Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome. Lawrence A. David, Corinne F. Maurice, Rachel N. Carmody, David B. Gootenberg, Julie E. Button, Benjamin E. Wolfe, Alisha V. Ling, A. Sloan Devlin, Yug Varma, Michael A. Fischbach, Sudha B. Biddinger, Rachel J. Dutton, and Peter J. Turnbaugh. Nature. 2014 January 23; 505(7484): 559–563. doi:10.1038/nature12820.
- Dysbiosis of gut microbiota in promoting the development of colorectal cancer. Shaomin Zou, Lekun Fang and Mong-Hong Lee. Gastroenterology Report, 6(1), 2018, 1–12
- Human gut microbiota: repertoire and variations. (2012). Jean-Christophe Lagier , Matthieu Million, Perrine Hugon, Fabrice Armougom and Didier Raoult.
- Il microbiota umano: funzioni biologiche e interrelazioni con lo stile di vita e alimentare. Pacelli, E. Torti, N. Merendino
- Interrelation of Diet, Gut Microbiome, and Autoantibody Production. (2018). Ioanna Petta, Judith Fraussen, Veerle Somers and Markus Kleinewietfeld.
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