Colesterolo: Evidenze Scientifiche e Indicazioni Dietetiche
Tutti sappiamo cosa è il colesterolo ematico, quali sono i valori di riferimento, quale è la differenza tra HDL (convenzionalmente detto "buono) e LDL (convenzionalmente detto "cattivo") e così via.
Oggi però vorrei porre l'attenzione su vari punti che spesso vengono sottovalutati:
- Per la valutazione completa del profilo lipidico del singolo
non va preso in considerazione solo il colesterolo totale. Vanno considerati anche i valori ematici delle HDL, delle LDL, dei Trigliceridi e soprattutto va calcolato il rapporto Colesterolo Totale/ HDL. Tale rapporto deve essere inferiore a 5 nell'uomo e a 4,5 nella donna.
- La ricerca scientifica negli ultimi anni ha ridimensionato il peso dell'ipercolesterolemia sul rischio cardiovascolare. Il colesterolo in eccesso è un fattore di rischio ma non è il principale e unico indiziato; anzi, il fumo, il sovrappeso, l'inattività fisica, gli altri livelli di omocisteina e l'ipertensione arteriosa hanno maggior impatto. D'altronde, a parte i casi di ipercolesterolemia familiare, l'aumento dei lipidi ematici è una conseguenza del sovrappeso, dell'obesità, dell'alimentazione ipercalorica e/o iperlipidica e della sedentarietà.
- Il colesterolo è una molecola steroidea che svolge funzioni fondamentali per il nostro organismo ma se in eccesso fa molti danni soprattutto a livello vascolare. Quindi è la dose che fa il veleno.
- Il colesterolo ematico deriva quasi totalmente da una produzione endogena e non
dall'assunzione alimentare. La ricerca, nel corso degli ultimi decenni, ha prodotto una quantità significativa di dati a sostegno di un effetto minimo o quasi nullo del colesterolo alimentare sul livello della colesterolemia o sul rischio di malattia coronarica. Le linee guida dell'American Heart Association (AHA) e dell' American College of Cardiology sulla gestione dello stile di vita per ridurre il rischio cardiovascolare hanno concluso che non vi sono prove scientifiche per determinare se l'abbassamento del colesterolo della dieta riduce i livelli di colesterolo LDL. Oltre a ciò va aggiunto che, sebbene gli effetti complessivi del colesterolo alimentare su quello sierico siano minimi, circa il 15-25% della popolazione, detta popolazione iper-responder, risponde al colesterolo della dieta in modo significativo.
Quando il rapporto Colesterolo Totale/HDL è alto cosa bisogna fare?
In primis bisogna agire sui cambiamenti dello stile di vita che includono la cessazione dell'abitudine al fumo, la riduzione del sovrappeso e dell'obesità, l'aumento dell'attività fisica e l'adozione di una alimentazione adeguata alla situazione.
La riduzione del fumo e l'aumento dell'esercizio fisico sono i principali fattori che aiutano a far aumentare le HDL, frazione "buona" del colesterolo.
Quali sono le indicazioni dietetiche in tal caso? Cosa ci dice la scienza?
- Limitare il più possibile o eliminare del tutto l'apporto di acidi grassi trans. Tali acidi grassi sono contenuti nella margarina, negli alimenti fritti in oli/grassi semi-idrogenati (ad esempio i prodotti da fast-food) e in moltissimi alimenti confezionati come snack dolci, salatini, patate fritte surgelate, krafen, burro, dadi da brodo, preparati per minestre, pesce surgelato in panatura, pop-corn in busta, ecc ecc..
- Limitare a meno dal 7/10% delle calorie totali giornaliere l'apporto di acidi grassi saturi. (C'è da sottolineare che non tutti i grassi saturi hanno lo stesso effetto sull'innalzamento del colesterolo ematico, ma tali differenze sono minime e non influenzano tali raccomandazioni per ridurne l'assunzione).
- Mantenere un apporto di acidi grassi totali tra il 20 e il 35% delle calorie totali
dando la preferenza ai grassi monoinsaturi (MUFA) e a quelli polindaturi (PUFA). Per i PUFA è importante mantenere un giusto rapporto tra omega 6 e omega 6. Omega 6: 5-10% delle calorie, Omega 3: 0,6-2% delle calorie con almeno 500mg di EPA e DHA al giorno, MUFA: 15-20% delle calorie giornaliere.
- Incrementare l'assunzione della fibra alimentare e soprattutto della fibra solubile a 10-25g/die. Le fibre solubili sono contenute in tutti i legumi, nell'avena, nell'orzo, e in alcuni frutti e verdure come mele, arance e carote.
Steroli vegetali/Stanoli: circa 2g/die. Un tale quantitativo può essere raggiunto tramite l'utilizzo di alimenti fortificati o tramite gli integratori alimentari.
- Limitare l'apporto di zuccheri aggiunti a meno del 10% delle calorie totali giornaliere. Attenzione alle bevande zuccherate!
Infine, come potete notare, non ci sono raccomandazioni specifiche sull'apporto di colesterolo alimentare come avveniva in passato. Questo non è un pretesto per abusarne ma per focalizzare l'attenzione su altri nutrienti che hanno un impatto significativo sul profilo lipidico.
Termino dicendo che prima di intraprendere strategie farmacologiche contro l'iperlipidemia bisogna agire sulla causa: LO STILE DI VITA.
AUTORE
Dr Giovanni Cortile, Dietista Nutrizionista e Personal Fitness Trainer CFT2 Issa Europa.
Nutrizionista della US Salernitana 1919
- cortile.giovanni@hotmail.it
- Instagram: nutri.training.cortile (https://www.instagram.com/nutri.training.cortile/)
Principale bibliografia:
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